Raggiunto il record di anidride carbonica degli ultimi 14 milioni di anni: mai così tanta nell’atmosfera

Raggiunto il record di anidride carbonica degli ultimi 14 milioni di anni: mai così tanta nell’atmosfera


“Veramente, veramente inedito per l’evoluzione della Terra”. Dopo aver ricostruito 66 milioni di anni di storia delle temperature del pianeta, la ricercatrice della Columbia University Bärbel Hönisch commenta così quel che accade al clima oggi.

Sono infatti 14 milioni di anni che l’atmosfera non raggiunge concentrazioni di anidride carbonica simili a quelle attuali. Quando, 51 milioni di anni fa, i valori di CO2 hanno toccato il loro picco, le temperature sul pianeta erano per i nostri gusti intollerabili: 12 gradi in più rispetto a oggi.

La ricostruzione appena pubblicata su Science di quel che è accaduto negli ultimi 66 milioni di anni – in termini di concentrazione di CO2 in atmosfera e, di conseguenza, di temperature sul pianeta – è la più lunga e completa mai realizzata finora. Ci hanno lavorato per 7 anni 80 scienziati di 16 paesi coordinati da Hönisch. E se quel che è accaduto in passato rispecchia quel che ci attende in futuro, davanti a noi potremmo avere una situazione poco rassicurante.

La prima misurazione diretta dell’anidride carbonica risale al 1958. “Siamo passati dalle 315 parti per milione di CO2 di allora alle 419 del 2022” scrivono gli autori su Science. “Per spingersi oltre questi dati e prevedere come il clima della Terra risponderà a ulteriori aumenti del gas serra, però, abbiamo bisogno di modelli che facciano capire quanto in passato la temperatura è salita all’aumentare dell’anidride carbonica”.

Non si tratta di una curiosità fine a sé stessa se, come prevedono gli autori dello studio, la CO2 in atmosfera potrebbe raggiungere fino a 800 parti per milione (ppm) da qui al 2.100 – gli scienziati non hanno evidentemente troppa fiducia nei negoziati della Cop28 – con temperature superiori anche di 5-8 gradi rispetto all’oggi.

Per capire quanta CO2 c’era nell’atmosfera del passato abbiamo due strategie. La prima è estrarre carote di ghiaccio ad esempio dall’Antartide. Il ghiaccio più profondo è anche il più antico.

Analizzando le bolle d’aria rimaste intrappolate tra i cristalli è possibile misurare la quantità di anidride carbonica. Il metodo però permette di tornare indietro solo di 800mila anni. E mai, in tutto questo periodo, la CO2 aveva superato le 300 parti per milione.
Per proseguire più indietro nel tempo occorre affidarsi a tracce indirette: Lo studio antico di piante fossili, minerali o plancton permette di dedurre in modo indiretto la concentrazione di anidride carbonica nelle epoche remote.

Il massimo della concentrazione di gas serra risale a circa 50 milioni di anni fa. Ai 1.600 ppm di allora corrispondono temperature di 12 gradi più calde rispetto a oggi. E quando, 56 milioni di anni fa, si è verificato un aumento di CO2 rapido quanto l’attuale, ci sono voluti 150mila anni perché il picco di anidride carbonica si dissipasse e si tornasse ai valori precedenti.

Da 34 milioni di anni fa, poi, la CO2 è scesa con più decisione (720 ppm) e si è formato il ghiaccio ai poli. Alternando ere glaciali e interglaciali, la temperatura da allora è rimasta sempre più fredda rispetto alle torride ere precedenti, con concentrazioni di CO2 tra 250 e 300 ppm.

Poi, circa due secoli fa, con la rivoluzione industriale, la storia ha preso un corso nuovo e, per dirla con le parole di Hönisch, “veramente, veramente inedito”.

In passato erano state cause naturali poco chiare a gonfiare l’aria di CO2. Oggi la causa dell’aumento del gas serra è in buona parte l’emissione dai combustibili fossili. Quando raggiungeremo le 600 o 800 ppm di anidride carbonica – con tutta probabilità alla fine del secolo – il clima assomiglierà a quello dell’eocene (30-40 milioni di anni fa), quando i poli erano privi di ghiaccio e la Terra era popolata, ad esempio, da giganteschi insetti. “La nostra specie – dice Hönisch – si è evoluta negli ultimi 3 milioni di anni. Non abbiamo mai provato cosa vuol dire vivere in climi così caldi”.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-12-08 00:22:11 ,www.repubblica.it

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